Consigli per irrigare al meglio il prato
Irriga il prato il giusto, quanto basta.
Un approccio moderato permette di risparmiare un bene prezioso come l’acqua, di evitare sprechi di danaro e aiuta a prevenire eventuali malattie del prato. La quantità di acqua necessaria dipende dal tipo di erba, dallo stato di salute generale del prato e del suolo, dalla quantità di piogge e dal clima in generale.
In base a tutte queste varianti, il prato potrebbe aver bisogno di essere irrigato solo due volte l’anno, oppure due volte a settimana.
Il miglior metodo per irrigare il prato (e la maggior parte delle piante) è di seguire il naturale corso delle piogge seguito da brevi periodi di secca. Occorre irrorare la quantità necessaria di acqua affinché penetri nelle radici, lasciare che il suolo si asciughi e irrigare ancora. Se l’erba perde la sua elasticità, o se camminando rimangono le impronte sul prato, vuol dire che è arrivato il momento di irrigare di nuovo.
Per stabilire di quanta acqua ha bisogno il prato, occorre considerare quanto sono profonde le radici, il tipo di suolo, la sua penetrabilità, il metodo di irrigazione utilizzato e le condizioni climatiche.
Per verificare a quale profondità si trovano le radici, preleva dei piccoli campioni nel giardino con una pala. Calcola la media della lunghezza delle radici e aggiungi circa 2,5 centimetri: questa sarà la misura della profondità che dovrà raggiungere l’irrigazione. IRRIGARE oltre il punto in cui si trovano le radici diventa solo uno spreco di acqua. La profondità delle radici dipende dal tipo di erba e da quanto tempo il suolo viene trattato.
Alcuni tipi di erba, come ad esempio la Festuca arundinacea, hanno radici che raggiungono i 30 centimetri di profondità. Altri tipi di erba hanno radici che crescono molto meno , anche in condizioni ottimali. Quando le radici crescendo vanno più in profondità, occorre modificare la quantità di acqua da irrorare in modo da contribuire alla loro crescita.
In seguito, occorre determinare quanta acqua è necessaria per bagnare bene il suolo fino al livello in cui si trovano le radici. Per fare ciò, occorre evitare di irrigare il prato per 4 o 5 giorni e successivamente impiantare delle lattine vuote in vari punti del prato ( le scatolette piccole del tonno sono perfette).
Procedi a questo punto con l’irrigazione e prendi nota di quanto tempo impiegano le lattine a riempirsi di 2,5 cm di acqua. Poi, aspetta un giorno per permettere all’acqua di penetrare nel suolo e controlla la profondità che ha raggiunto. Se i 2,5 cm d’acqua bagnano il suolo ad una profondità che va oltre la posizione delle radici, prova ancora una volta la procedura quando il suolo è asciutto, ma spegni l’irrigatore prima rispetto all’ultima volta. Al contrario, se le radici non sono state raggiunte, prova a lasciare acceso l’irrigatore per più tempo. Se piove durante la settimana, diminuisci la quantità di acqua considerando la quantità delle precipitazioni. Se il tempo è ventilato oppure soleggiato e caldo, aumenta la quantità di acqua e la frequenza delle irrigazioni.
Generalmente, nella maggior parte dei casi, la quantità di acqua necessaria varia dai 2,5 cm ai 5 cm a settimana. Nel caso di suoli porosi che drenano velocemente, occorre irrigare 2,5 cm di acqua due volte a settimana. Se il suolo trattiene bene l’acqua, è sufficiente dai 2,5-3 cm ai 5 cm di acqua una volta a settimana.